Non una semplice cena, ma una vera e propria esperienza. Un’idea dei fratelli Andrea e Marco Callea.
Perché in fondo mimetizzarsi o mettersi in evidenza sono solo due aspetti apparentemente agli antipodi…
L’idea in gioco può ruotare intorno al concetto di apparire, un tema spesso evidente nella società contemporanea. Questa società, spesso costruita attorno a quanto riusciamo a presentare di noi stessi e secondo quale modello, riflette l’importanza che diamo a come appariamo.
Ma questo concetto può avere molte sfumature, non necessariamente opposte. Nascondersi o cercare di mettersi in mostra, entrambi hanno radici profonde nella nostra insicurezza personale, che spesso ci spinge in direzioni diverse.
La metafora della maschera pirandelliana è un buon esempio. Possiamo indossarla per mascherarci o per mostrare una parte di noi, oppure per adattarci al contesto circostante. Ma quale sia la maschera che indossiamo può diventare confuso nel tempo. Questo può portare alla riflessione su cosa rimane di noi sotto le maschere che indossiamo.
La fuga da ciò che percepisci come inadeguato può portare sia a nascondersi che a cercare di emergere. Questa situazione può persino portare a un punto in cui la distinzione tra le maschere diventa sfocata, portandoci a confondere chi siamo veramente o quale maschera indossiamo.
Alla fine, possiamo ritrovarci prigionieri delle maschere che abbiamo scelto o che ci siamo sentiti obbligati a indossare.